Childwood box
[Installazione]
di Nicoletta Portavia e Elena La Ganga
Le visioni di una fotografa e di un’insegnante si uniscono e integrano all’interno di questo progetto. Due punti di vista sul mondo dell’infanzia che insieme creano un percorso ad “altezza di bambino”, dove egli diventa protagonista e ci racconta il reale dal suo punto di vista. La nostra collaborazione parte dal presupposto che il tema dell’infanzia si lega all’incanto perché è il bambino stesso che crea l’incanto. Ed è proprio su questo che abbiamo trovato il nostro punto in comune, ed è da qui che si sviluppa il nostro lavoro. Creiamo un’istallazione con l’intento di accogliere il pubblico in un “mondo fantastico”, cioè delle “mille possibilità” in cui poter riscoprire quelle emozioni e meraviglie verso il reale senza limiti spazio-temporali.
E’ con uno sguardo “incantato” che mi scopro ogni giorno ad affacciarmi sul mondo dell’infanzia.Uno sguardo curioso, in divenire, mai stanco di poter osservare e cogliere le innumerevoli sfaccettature che sono proprie di ogni bambino.
E ritrovo questa curiosità, questa voglia di scoprire, di provare, di inventare nei ” miei bimbi” che quotidianamente mi accolgono nella loro realtà piena di incanto, meraviglia, giochi, paure.E dopo 10 anni di lavoro come insegnante mi accorgo sempre più che una sorta di magia verso il reale sono proprio i bambini a trasmettermela.
Insegnandomi come le più piccole cose possano essere ” magiche” e contenere al loro interno significati profondi, immaginari fantastici densi di emozioni sia positive che negative; che sono presenti nel reale ma che solo grazie alla ” purezza” che caratterizza i bambini, intesa come non-condizionamento dato dall’esperienza e dal pre-giudizio, si possono cogliere e scoprire.E’ da qui che nasce la voglia, insieme ad un gruppo di donne e mamme di approfondire il tema dell’incanto nell’infanzia e dell’incanto dell’infanzia, un tema da leggere con linguaggi, codici ed emozioni differenti. Voglia mossa dall’idea che avvicinandosi con sguardi diversi al mondo dei piccoli tutti noi adulti possiamo riflettere sulla molteplicità di aspetti che riguardano l’essere uomo o donna, l’essere o meno genitori, come l’entrare nel mondo adulto ci allontani da una visione ” pura” delle cose.
Guardando da vicino il mondo dell’infanzia possiamo riappropiarci di quella voglia di ri-scoprire le cose con occhi aperti e limpidi, senza filtri.
Prima di iniziare questo viaggio nell’infanzia credo sia necessario svestirci dei nostri ruoli, dei pensieri precostituiti, dobbiamo intraprenderlo nudi, facendoci prendere per una volta la mano dai bambini e lasciarci condurre.
E chissà che qualcuno di noi esca dal viaggio con vestiti nuovi. Magari pieni di luce e colori.Nicoletta Portavia
E’ bello ritrovare, quando incontro un bambino, tutto ciò che è stato anche per me.
Così mi soffermo a pensare che il nostro sguardo sul mondo non deve appiattirsi, ma va rivissuto ogni giorno con occhi curiosi, niente dovrebbe essere scontato, ma guardato da prospettive sempre diverse.
I bambini mi regalano, con le loro connessioni creative, altre possibilità di pensiero e di visione.
” Un grillo giallo è stato colorato dal sole”, e i colori sono l’elemento fondamentale per la descrizione del mondo e delle emozioni.
Ed è proprio con i colori che voglio raccontare tutto quello che l’adulto spesso non vede e non sente più, il mondo incantato con il quale siamo cresciuti e che ha custodito sogni e realtà per noi possibili.
I filtri che spesso siamo costretti ad usare sono muri che possono diventare di cemento grigio; gli occhi dei bambini hanno filtri magici e colorati, e il mio intento è proprio quello di coprire l’obiettivo della macchina fotografica con questi filtri luminosi e cromati, che possono restituire immagini che contengono tutto questo mondo.Elena La Ganga