SEMI
[Installazione]
di e con Stefania Erriquez e Alice Orabona
suoni Andrea Martignoni
collaborazione artistica Gaia Germanà
Alice è arrivata lentamente, avvolta da un mistero irrisolvibile che non sarei mai stata capace di sostenere da sola. Quell’iniziale sapore di fine che ho sentito al suo arrivo, si è trasformato in una rinascita continua, nel non ritorno del nostro essere madre e figlia, figlia e madre e ancora madre e figlia.
Nel tempo sospeso del nostro incontro, l’inatteso ha guidato una danza primitiva, dapprima fatta solo di sguardi e di odori. Poi, crescendo, anche di parole e di immagini. Nello scorrere di questa corrente, ho cercato di conservarne le tracce, come i sassi ed i semi che Alice ha l’abitudine di accumulare nelle mie tasche. Le parole arrivavano sempre inaspettate e le ho annotate come potevo, sul dorso delle mani, nella lista della spesa o ripetendole a bassa voce come una preghiera, fino ad impararle a memoria.
Spesso mi sono chiesta cosa ne avrei fatto di tutte quelle parole. Le sentivo spingere, agitarsi, urlare, confondersi con la mia stessa voce, per farsi ascoltare e testimoniare il loro diritto di esistenza. Finché ho deciso di vedere dove mi avrebbero portata.
SEMI è un’installazione che si può ascoltare come un audiolibro, toccare come una zolla di terra, guardare come una danza. La voce di Alice ed alcune sue frasi pronunciate fino ai cinque anni, si intrecciano ad immagini, suoni ed azioni, legate a frammenti della nostra storia vissuta ed immaginata.
Spiegare la Bellezza la svaluterebbe
Definirne l’incanto la umilierebbe
C’è un Mare senza sillabe
Di cui essa è il segno
La mia volontà cerca la parola che le spetta
E fallisce, ma trattiene
Un Rapimento come di Lasciti –
D’introspettive miniere –Emily Dickinson
Si ringrazia il Centro Music Together di Bologna